Pansa Giampaolo - 2010 - Il sangue dei vinti by Pansa Giampaolo

Pansa Giampaolo - 2010 - Il sangue dei vinti by Pansa Giampaolo

autore:Pansa Giampaolo [Pansa Giampaolo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, Storia Italiana, Fascismo, Guerra
ISBN: 9788873392019
Google: EV4hbNxa_-4C
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 2010-10-06T22:00:00+00:00


«Non esiste una fonte antifascista sulla cartiera?» chiesi a Livia.

«Sì, qualcuna esiste. E ne ho trovato traccia in un buon libro di Ernesto Brunetta, ‘Dal consenso all’opposizione. La società trevigiana dal 1938 al 1946’, pubblicato nel 1995 dalla Cierre Edizioni di Verona, per conto dell’Istituto per la storia della Resistenza.»

«I documenti più interessanti mi sembrano due annotazioni e un rapporto su Mignagola. La prima si trova in un verbale del Cln di Treviso, datato 3 maggio 1945: ‘Il Comando militare fa noto quanto segue: il patriota Falco cessa di appartenere alla Brigata Vladimiro. Motivo: insubordinazione. Ciò senza pregiudizio di ulteriori provvedimenti’. La seconda sta in un altro verbale dello stesso Cln, del 12 maggio: ‘Fatti di Mignagola e di Ponte della Priùla: sui fatti in oggetto si decide all’unanimità di demandare al capo della polizia l’incarico di svolgere un’inchiesta e di riferire al comitato’.»

«Dove sta Ponte della Priùla? E che cosa vi accadde?» chiesi.

«Ne parleremo fra poco, quando saremo arrivati a Oderzo. Brunetta osserva che di quell’inchiesta su Mignagola non c’è traccia nelle carte d’archivio. È stata trovata, invece, una ‘Relazione sui fatti di Carbonera’, del 1° giugno 1945. È anonima, però avallata da Lanfranco Zancan, cioè dal Cln regionale veneto, con l’annotazione: ‘Non è firmata, ma la fonte è seria’.»

«In quel rapporto si legge: ‘Il giorno 27 aprile avvennero, nello stabilimento Burgo, le prime uccisioni di prigionieri, tutti italiani, per essere fascisti più o meno compromessi. Il processo si svolgeva sommariamente solo nei primi giorni. Risulta che per le prime condanne veniva redatto un verbale individuale di accusa e di condanna… Le esecuzioni ufficiali si susseguirono per 4 giorni, con circa un centinaio di uccisi. Testimoni oculari affermano che anche nei giorni seguenti si susseguirono le uccisioni di fascisti, o presunti tali, a opera dei capi più scalmanati’.»

«Nella relazione si ricorda la responsabilità di Falco e si afferma che ‘altri delitti vennero compiuti nascostamente dai capi, gettando i cadaveri nel fiume Sile’. C’è infine un elenco dei comandanti e dei gregari che avevano operato nella cartiera. E si afferma che Falco era poi scomparso dalla zona.»

«Ma il rapporto del 1° giugno», precisò Livia, «contiene un’osservazione finale che ci riconduce al clima di quei giorni, e non soltanto a quello di Mignagola e di Carbonera: ‘Quel che più impressiona questa pacifica popolazione è il comportamento dei comunisti, i quali dichiarano di essere nemici degli Alleati, dei ricchi, dei contadini, dei preti e così via, e pretendono di comandare dappertutto, usando violenza e prepotenza. Intanto danno ogni giorno prova di egoismo, di ozio, di vizio, per cui fanno ricordare molto il defunto squadrismo fascista. E la popolazione dice che, a sostituire le bande nere, sono venute le bande rosse’.»

«Pensa che dobbiamo aggiungere qualcosa?» domandò Livia.

«No, ritengo proprio di no», conclusi.



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